ip failover
Cluster@OVH: Basculare gli IP Failover di OVH via API
Nei cluster tradizionali con IP condiviso una macchina per diventare primaria deve assicurarsi che la secondaria sia offline e poi autoassegnarsi l’IP.
In OVH questa cosa non è sufficiente poichè spesso le macchine sono in classi C differenti e separate da router. E’ necessario quindi comunicare ad OVH che vogliamo “oscillare” un IP failover da un server ad un altro così che OVH possa aggiornare le regole di routing interne.
Normalmente questa operazione viene fatta dall’interfaccia web del manager OVH, ma è possibile farla anche tramite le API che OVH mette a disposizione con il protocollo SOAP.
Requisiti
Le api vengon utilizzate via SOAP e quindi quasi tutti i linguaggi di programmazione che dispongono di una libreria client SOAP possono essere utilizzati.
Nel mio piccolo ho provato python 2.4 con la libreria SOAPpy e PHP 5.1.6 con il SoapClient integrato ed ho riscontrato problemi con entrambe.
Sembra che il SoapClient di PHP abbia un bug critico che gli impedisce di funzionare con il wsdl di OVH. Il bug sembra corretto in PHP 5.2.6 che però non posso utilizzare.
Procedo quindi con python così da non interferire con PHP che è già presente nel sistema e configurato correttamente.
Questi i pacchetti presenti nella mia Centos 5.3:
SOAPpy-0.11.6-5.el5 e python-2.4.3-24.el5
Esempio e Problema
Prendendo ad esempio il generatore di codice client di OVH generiamo il codice python per vedere l’elenco dei failover associati
#!/usr/bin/python import pprint from SOAPpy import WSDL soap = WSDL.Proxy('https://www.ovh.com/soapi/soapi-re-1.3.wsdl') #login session = soap.login('###NIC###-ovh', '###PASS###', 'it', 0) print "login successfull" #dedicatedFailoverList result = soap.dedicatedFailoverList(session, '###NOMEDEDICATO###') print "dedicatedFailoverList successfull" pp = pprint.PrettyPrinter(indent=4) pp.pprint(result) # your code here ... #logout soap.logout(session) print "logout successfull"
ottenendo però questo risultato inaspettato:
login successfull Traceback (most recent call last): File "./example.py", line 13, in ? result = soap.dedicatedFailoverList(session, '###NOMEDEDICATO###') File "/usr/lib/python2.4/site-packages/SOAPpy/Client.py", line 453, in __call__ return self.__r_call(*args, **kw) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/SOAPpy/Client.py", line 475, in __r_call self.__hd, self.__ma) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/SOAPpy/Client.py", line 379, in __call p, attrs = parseSOAPRPC(r, attrs = 1) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/SOAPpy/Parser.py", line 1006, in parseSOAPRPC t = _parseSOAP(xml_str, rules = rules) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/SOAPpy/Parser.py", line 985, in _parseSOAP parser.parse(inpsrc) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/_xmlplus/sax/expatreader.py", line 109, in parse xmlreader.IncrementalParser.parse(self, source) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/_xmlplus/sax/xmlreader.py", line 123, in parse self.feed(buffer) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/_xmlplus/sax/expatreader.py", line 216, in feed self._parser.Parse(data, isFinal) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/_xmlplus/sax/expatreader.py", line 363, in end_element_ns self._cont_handler.endElementNS(pair, None) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/SOAPpy/Parser.py", line 234, in endElementNS kind = (self._prem[kind[:i]], kind[i + 1:]) KeyError: u'typens'
Segnalando il problema a bugkillers@ml.ovh.net mi viene risposto velocemente che si tratta di un bug della libreria SOAP di Python (SOAPpy) presente fino alla versione 0.20 compresa. Da notare che mentre scrivo l’ultima release di SOAPpy è la 0.19 e risale al 2005. Si trovano alcuni rpm della 0.20 che probabilmente si riferiscono alla rc1 rilasciata nel 2007 ma anche questi contengono il bug di cui sopra!
L’unica è quindi utilizzare la versione di sviluppo che scarichiamo e della quale facciamo un tarball:
svn export https://pywebsvcs.svn.sourceforge.net/svnroot/pywebsvcs/trunk/SOAPpy/ SOAPpy-0.12.0 tar -zcf SOAPpy-0.12.0-dev.tar.gz SOAPpy-0.12.0 rm -rf SOAPpy-0.12.0 mv SOAPpy-0.12.0-dev.tar.gz /usr/src/redhat/SOURCES
A questo punto inseriamo il file spec appositamente creato e facciamo il build dei pacchetti (sorgente e binario) e installiamo il pacchetto appena creato.
cd /usr/src/redhat/SPECS wget http://digg.it/wp-content/uploads/2009/06/SOAPpy-0.12.0.spec rpmbuild --define="dist .el5" --define "centos 5" -ba SOAPpy-0.12.0.spec rpm -Uvh /usr/src/redhat/RPMS/noarch/SOAPpy-0.12.0-dev.el5.noarch.rpm
Il pacchetto risultante lo trovate qui: SOAPpy-0.12.0-dev.el5.noarch.rpm
Altri problemi
Un ulteriore inconveniente del metodo API utilizzabile è che per basculare un IP dobbiamo prima sapere a quale server è assegnato in questo momento.
La mia necessità, invece, è quella che un server, in autonomia e senza conoscenze esterne possa richiedere un IP failover ed ottenerlo.
Per far questo quindi ho creato uno script che una volta loggato sulle API richiede l’elenco dei dedicati associati al cliente e cerca l’IP specificato in tutti i server. Se lo trova già associato al server giusto non fa nulla, se invece lo trova associtato ad un altro server effettua la chiamata per oscillarlo verso se stesso.
Conclusioni
Lo script creato lo trovate qui: getfailover.py
E’ abbastanza spartano ma per ora fa quello che mi serve. Utilizzo questo script in combinazione con heartbeat per permettere al mio cluster OVH di oscillare automaticamente in caso di problemi.
Utilizzare IP failover su un RPS
Gli RPS di OVH vengono consegnati con 2 IP, di cui uno viene chiamato IP Failover. Purtroppo, a differenza dei dedicati, questo IP non può essere reindirizzato su un’altro RPS poichè è necessario durante il boot per la corretta connessione al disco iSCSI.Di fatto, quindi, l’IP failover in dotazione non può essere “basculato” tra gli RPS.
Come e perchè
Qualche giorno fa OVH ha annunciato che ora è possibile acquistare fino a 30 IP Failover aggiuntivi anche sugli RPS.
Per poter assegnare IP FailOver aggiuntivi al server è necessario acquistare degli “slot” e lo possiamo fare direttamente dal menu “Servizi” => “IP FailOver” del pannello di controllo:
Una volta acquistati gli slot è possibile selezionare l’IP tra quelli ancora disponibili sulle reti OVH. L’IP FailOver appartiene ad un blocco registrato al RIPE come italiano e quindi, nonostante sia fisicamente in francia, dal punto di vista dell’assegnazione di una nazionalità risulterà italiano (alcuni esperti SEO sostengono che questo fattore sia importante per migliorare l’indicizzazione dei siti italiani: io, sinceramente, sono molto scettico e non ho ancora trovato prove in merito).
Al momento in cui ho effettuato l’acquisto io erano disponibili molti IP in 5 differenti classi C (alcuni esperti SEO sostengono che è importante che i link tra siti siano su IP differenti, meglio ancora su classi C differenti. Questo mi sembra già più plausibile e lo verificherò a breve spostando alcuni siti su nuovi IP).
Molto interessante a parer mio poter vedere l’elenco degli IP tra i quali scegliere così da assicurarsi di non utilizzare un IP con una cattiva reputazione (un IP usato in precedenza per scopi non troppo etici).
Configurazione di un IP FailOver su Fedora Core 9
Aggiungere un IP FailOver ad un RPS con Fedora Core 9 è piuttosto semplice.
l’IP failover in dotazione è già configurato su una interfaccia di rete “virtuale” chiamata dummy0
Per aggiungere un alias possiamo creare copie del file dummy0 aggiungendo :1, :2, :3 per ogni IP FailOver che ci serve aggiungere.
# la cartella di configurazione della rete è per le Fedora in sysconfigshell# cd /etc/sysconfig/network-scripts
shell# cp dummy0 dummy0:1
shell# vi ifcfg-dummy0:1
DEVICE=dummy0:1 BOOTPROTO=static IPADDR=94.23.XX.XXX NETMASK=255.255.255.255 ONBOOT=yes
A questo punto sarà sufficiente modificare il file appena creato (ifcfg-dummy0:1) inserendo come IPADDR l’ip failover acquistato e poi abilitare gli alias
shell# ./ifup-aliases dummy0
E verificare che abbia funzionato:
shell# ifconfig dummy0:1
dummy0:1 Link encap:Ethernet HWaddr F2:DD:43:XX:XX:XX inet addr:94.23.XX.XXX Bcast:94.23.XX.XXX Mask:255.255.255.255 UP BROADCAST RUNNING NOARP MTU:1500 Metric:1
Il mio consiglio è quello di provare subito anche a riavviare il server per verificare che l’IP venga riacquisito correttamente al boot.
Next
La mia intenzione è quella di provare ad installare VMware Server 2 e configurare una macchina virtuale che utilizzi l’IP FailOver appena configurato. Per ora tutto liscio, le prossime puntate saranno un po’ più complicate.
Pagine
Articoli recenti
Archivi
- Luglio 2009 (1)
- Giugno 2009 (3)
- Maggio 2009 (2)
- Aprile 2009 (8)
- Marzo 2009 (1)